Ferragosto casa mia non ti conosco. Non è vero, Ferragosto è un giorno come un altro dove però tutti ci sentiamo in obbligo di fare qualcosa.

Ferragosto per me è sempre stato il giorno della gita. Della gita in bici con papà nelle campagne dell’astigiano. Delle gite in moto con le fidanzate, quando ancora in moto non si andava troppo lontano se non a Ferragosto. Ferragosto era la gita in Valle d’Aosta.

Ormai gite ne faccio tutti i week end e non sento la necessità di farne un’altra. La casa però mi sta stretta e cerco qualcosa da fare …

Un giro in moto!!!

Ma voglio stare in zona e scoprire qualcosa di nuovo. Oropa, ricordo che c’è una strada che avevo puntato e mai fatto per problemi di benzina. Mi studio un po’ la mappa ed imposto il navigatore.

Si va a spasso, sì, a spasso. Oggi niente corse. Il navigatore mi porta verso Ivrea per strade monotone ma oggi voglio dedicarmi alla zona intorno ad Oropa, meglio non perdere tempo su strade tortuose troppo vicino a casa. Bar per i caffè son tutti chiudi, macchine per strada rare come le mosche bianche. Passo dal lago Sirio, ricordo di una piacevole gita. Taglio via Biella (per fortuna) ed arrivo abbastanza in fretta a Pollone, sede del Parco della Burcina. Ecco, un bar! Mi fermo per un panino ed un caffè. Due chiacchiere veloci e salta fuori che per andare ad Oropa ci sono 4 km di coda, che non ho voglia di fare. Cambio i piani, faccio quello che non volevo fare, la panoramica Zegna. Mappa in rain, così prendo dimestichezza con il traction control. In rain entra più facile ed io ci dò un po’ dento con il gas.

Al baruccio nel piazzale c’è il parcheggio pieno, mai visto, di solito eravamo pochi solitari. Caffè, di nuovo. C’è un tipo con un GS vecchio, quelli belli anni 80, Dakar bianco e blu. Moto targata Firenze e ne approfitto per attaccare bottone. Lui non mi sembra ne abbia molta voglia ma io sì. Parliamo un po’ di moto, lui ha anche un NineT oltre a questa ed è di Novara, la targa mi ha tratto in inganno ma è stata una buona scusa per affrontare uno sconosciuto. Ci salutiamo, lui mi sembra quasi scocciato che io lo abbia disturbato nella sua pausa ma forse è solo fatto così, un po’ orso.

La prendiamo lunga, destinazione galleria Rosazza ma prima devio per Rosazza paese, che è dall’altra parte e non ci sono mai stato. Forse merita una gita a se, sembra ci siano dei bei percorsi a piedi da fare lungo il fiume. Via per la galleria, tornanti così stretti che quasi bisogna fare manovra e qualche foto. Molte macchine. Strano. Però il ristorante della galleria è aperto e ne approfitto per un altro caffè, ma fatto con la moda perché loro non hanno l’elettricità.

Mi diletto un po’ con le foto panoramiche, con il cellulare. La macchina fotografiche resta chiusa nel bauletto. Mi piace il punto di vista panoramico, molto più vicino all’esperienza che vivo. E poi c’è Google che fa il montaggio, comodissimo anche se la qualità è appena sufficiente.

Arrivo sopra al santuario di Oropa, è una strana sensazione vederlo dall’alto. Fatto tante volte ma è sempre emozionante. Trovo la strada che cerco ma mi devo subito fermare. Attraversamento mucche in corso. Ogni volta che sembra sia l’ultima ne arriva una che non si vedeva dal prato. Forse si nascondevano dietro ai sassi. La strada è piccola e sporca, ma in mezzo ai boschi. Non so dove vada né quanto sia lunga. Ho tempo.

I panorami sono nuovi e mi dico “non c’è bisogno di andare in Irlanda per vedere bei posti”. Inizia a piovere un po’ ma confido che non peggiorerà troppo. Niente anti pioggia, mi godo la pioggia estiva. La luce che filtra attraverso il bosco mette in risalto ogni singola goccia che sta cadendo dal cielo. Io sono in pace. Foto ricordo.

Inizia a scurire, meglio muoversi. Dovrei tagliare un po’ il percorso perché c’è il rischio pioggia ed il rischio buio ma alla fine la strada che mi ero studiato la faccio tutta. Scopro anche un pezzo di strada che è semplicemente entusiasmante per le larghe curve in rapida successione. Una strada molto divertente, da rifare!

Il ritorno è noioso come sempre ma sfoghiamo un po’ i cavalli e proviamo anche se il TC funziona sulle strisce pedonali bagnate. Così, per sfizio.

Arrivo a casa giusto al tramonto, un bellissimo giro senza agonismi, semplicemente una passeggiata a due ruote a scoprire nuovi posti nascosti. Divertito, rilassato e pronto per la prossima gita.