Luci

Una vecchia lampada da comodino, alcune lampadine “curiose” ed un obiettivo macro, ecco da dove nasce questa serie. Dalle piccole cose che ci circondano e che ci possono regalare immagini inaspettate.

Bianconiglio

Ferragosto 2014, una passeggiata serale per le vie del centro. Zona quadrilatero, la città è deserta e mi piace così. Torino è bella qualche volta anche senza movida o gli innumerevoli turisti che ci fanno compagnia ogni giorno dell’anno. Un portone attira la mia curiosità, inquadro e scatto. Buona la prima come direbbe un regista. Lo scatto è preciso, simmetrico, proprio come piace a me, senza nessun crop o ritaglio. Il portone è quello del MAO, il prestigioso Museo di Arte Orientale.

Da dove arriva il titolo? Guardate in basso, quelle macchie bianche, a me sembrano tanti coniglietto bianchi!

Monte dei Cappuccini

A Torino, di fronte ai Murazzi si erge il Monte dei Cappuccini. Una collina che ospita il convento di Santa Maria al Monte ed il Museo Nazionale della Montagna. Anche se non siete interessati né alla parte spirituale né alla montagna una visita al monte merita per la vista panoramica che si ha sulla città di Torino. Inoltre nel periodo invernale ospita un’installazione delle Luci d’Artista, che da più di un decennio colorano piazze e scorci della città.

Siamo alla Frutta

Design Week a Milano (detta anche Fuorisalone), evento che si tiene in contemporanea al Salone Internazionale del Mobile. Manifestazione che si snoda attraverso diversi quartieri della città e che può essere una buona occasione per scoprire zone di Milano che di solito non si visitano. Bisogna andare un po’ organizzati soprattutto se non si conosce bene la città (come me) altrimenti si rischia di vederne una minima parte perché per la maggior parte del tempo si è alle prese con la cartina della città. Se siete interessati di design o creatività in generale ne vale davvero la pena, oltretutto è un evento gratuito.

La foto è il dettaglio di un portafrutta, assolutamente adatto ai giorni nostri!

MX5

Chi mi conosce lo sa, a me piacciono la fotografia ed i motori. Anzi, forse questa è la passione che mi segue da più tempo, da quando sono ragazzo con le prime incessanti richieste per avere un motorino. Ed un motorino mezzo scassato fu. Questa invece è l’ultima arrivata, una Mazda Mx5, spider di fabbricazione giapponese che ha ormai raggiunto lo status di “mito” nel mondo automobilistico, essendo stata venduta in quasi un milione di esemplari dal suo anno di esordio, 25 anni fa. Auto leggera, piccola e scattante. Quanto più si avvicini come guida e sensazioni ad un’auto sportiva “vera” pur non avendo a disposizione una gran cavalleria. Qui si gioca tutto sulle sensazioni, sulle emozioni, su quello che l’auto è capace di trasmetterti e sul suo modo di rispondere perfettamente alle intenzioni ed ai comandi di chi la guida.

Rock!

Un saluto, un segno di complicità, un gesto di approvazione della comunità rock/heavy metal/hard rock. Un gesto internazionale che arriva dal linguaggio dei segni e che significa “amore” o “ti amo”.

(la posizione delle dita rappresentano una I, una L (love) ed una U (you) proprio a rappresentare “I love you”)

Barre liquide

Prove di bollicine su carta. Come molte delle cose che faccio nasce per caso, con le cose che ho a portata di mano quando mi viene voglia di scattare. Questa volta in realtà l’idea era di concentrarsi sui colori, ma poi sono arrivate le bollicine e mi serviva qualcosa per metterle in evidenza. Allungo la mano ed ecco una bolletta scaduta corrermi in soccorso! Magari piace solo a me, ma da quando l’ho scattata è diventata sfondo permanente per il mio iPhone!